01 SOTTO GLI OCCHI DI UN SOLE NERO

 

(Luciano Nardozza)

 

 

Sotto gli occhi di un sole nero

sole nero

sole nero

sole

 

sotto gli occhi di un sole nero

nero sole

nero nero

sole

 

sotto gli occhi di un sole nero

sole nero

sole nero

sole

alla faccia

della mia prudenza accorcio

la distanza

 

punto zero nel cuore di maggio

tracciando un bilancio tra gelo

e miraggio

occhi al cielo

lo vedi il rimedio?

quel mio folle volo dove lo ritrovo

ma è qui

 

 

come cambio frequenza

come quando ad oltranza

mi tuffo

e l’oscuro delirio creativo

mi inghiotte insieme alla mia stanza

 

tutti i miei sforzi

per trovare la via

se non lo sopporti

è meglio che te ne vai via

non pensavo che

da quel connubio di respiro e di poesia

a un certo punto tu

più non saresti stata mia

 

l’incrocio

in cui quel bacio

è andato storto

sul letto

lo sguardo a enfatizzare

il tuo maltolto

che abietto

la delusione dopo il mio sparire

farsi una ragione

non voler soffrire

trenta giorni ed ecco

l’esplosione stellare...

 

sotto gli occhi di un sole nero

sole nero

sole nero

sole

 

sotto gli occhi di un sole nero

nero sole

nero nero

sole

 

sotto gli occhi di un sole nero

sole nero

sole nero

sole

alla faccia

della mia prudenza accorcio

la distanza

 

medito medito

spazio

medito

punto e a capo

medito e cerco un contatto

medito e nulla è a caso

 

fluttuo in aria

sperimento l’antimateria

una storia seria

gloria e miseria

 

(perdendo ogni speranza trovai la libertà)

 

e tendo le mani per te

resto a sentire com’è

la tua anima

e provo a seguire dov’è

tendo le ali per te

alla tua (anima)

la luce è suono, il suono è luce il suono si fa luce

 

dammi la mano è il giorno

stavolta andiamo

 

nel cosmo

la rotta e il decollo

a rotta di collo

le nubi di Magellano

stanno dentro

ci puoi giurare

nelle stelle nere

c’è una via d’uscita

ti ci immergi

lotti

stringi i denti

ti arrendi

spiri

nasci a nuova vita

 

 

 


02 L'ORIZZONTE DEGLI EVENTI

(Luciano Nardozza)

 

Quando collassa una stella

la stella faro di allora

può diventare una pulsar

dopo una supernova

 

ci mette un attimo

il sipario a calare

così dove la ritroverò?

 

se nel collasso

la stella

perde il calore di allora

lascia gli affetti allo sbando

e non ci si ritrova

 

gli basta un attimo

al sipario a calare

così io non la ritroverò

chi lo ha detto?

 

è l’Orizzonte degli eventi

scommetto siamo in tanti

a non capire

a non comprendere

quello che c’è al di là

 

l’Orizzonte degli eventi

sarà che siamo in tanti

a non accogliere

e capire

tutto quel che c’è al di là

 

ti sei allontanata dai miei sguardi

insomma chi lo ha detto?

 

quando una stella piccina

tipo una nana rossa

si spegne in nera o bruna

 

perché aveva poca massa

è già più facile

e graduale capire così

che non la ritroverò

 

se invece è rossa gigante

la nana bianca affiora

ma se è una supergigante

collassa in supernova

 

il buco nero allora

cala il sipario

e così io non la ritroverò

 

chi lo ha detto?

è l’Orizzonte degli eventi

scommetto siamo in tanti

a non capire

a non comprendere

quello che c’è al di là

 

l’Orizzonte degli eventi

sarà che siamo in tanti

a non accogliere

e capire

tutto ciò che c’è al di là

 

ti sei allontanata dai miei sguardi

insomma chi lo ha detto?

 

brilla brilla

più la stella

è calda

più non ci si rialza

quando crolla

come fai a restare a galla

il vento sbalza

chi ti salva

chi ti calma

 

proverai ad amarla

 

da una cella

resti in sella

ma una voce assilla

chi ti salva

chi ti calma

se da quella bolla

un tempo bella

ne uscirà chi molla

 

l’acqua a cento gradi

non sparisce

passa ad altri stadi

riconosce

la nuova natura sottile

la tazza con l’acqua di mare

si riunisce

 

chiudo gli occhi

cosmo da esplorare

è un orgasmo unico e totale

parti da guarire

gente da incontrare

pesci tutti dello stesso mare

posso amare

 

è l’Orizzonte degli eventi

l’ho visto

siamo in tanti

a non capire

a non comprendere

quello che c’è al di là

 

l’Orizzonte degli eventi

minuscoli viandanti

ma è la mente a non capire

tutto ciò che sta al di là

 

ti sei allontanata dai miei sguardi

in fondo chi lo ha detto?

 

 

 

 

03 RITO DI PASSAGGIO

(Luciano Nardozza)

 

Un tuono assale il pomeriggio

mi affaccio

a un nuovo

rito di passaggio

lo sguardo

a quel raggio

oltre il reale

mi dà un assaggio

dell’abbraccio

di alte sfere

 

spengo l’auto

inizio il viaggio

da quella compattezza

del paesaggio

nel buio degli occhi

è un non vedere

però è proprio a quel punto

che un contatto

appare

 

spazio in mezzo agli occhi

pare un buco nero

qui voglio annegare

qui voglio annegare

 

tunnel di arabeschi

squarcio in mezzo al cielo

qui voglio annegare

qui voglio annegare

 

dritto in fondo a un astro

di velluto nero

qui voglio annegare

qui voglio annegare

 

 

fermo

il tempo

attendo

un razzo

nel petto

la scialuppa

e il salvataggio

d’un tratto

la luce zodiacale

si fa voltaggio

su per la spina dorsale

 

blocco il fiato

occulto mezzo

che il saggio

ha sempre usato

con coraggio

ma resto sospeso

e il non sapere

si fa messaggio tacito

delle alte sfere

 

spazio in mezzo agli occhi

pare un buco nero

qui voglio annegare

qui voglio annegare

 

tunnel di arabeschi

squarcio in mezzo al cielo

qui voglio annegare

qui voglio annegare

 

dritto in fondo a un astro

di velluto nero

qui voglio afferrare

l’armonia stellare

 

 

04 SCHWARZSCHILD

(Luciano Nardozza)

 

Qualunque oggetto

ha una proprietà

più si avvicina a un corpo

più potente è la sua gravità

 

a un certo punto la velocità

richiesta per sfuggire

è grande

che neanche la luce ce la fa

 

se comprimiamo abbastanza

persino un sasso

si fa buco nero

e questa distanza

è la soglia

oltre la quale c’è il il mistero

 

Schwarzschild

oltre quel limite

non c’è futuro

depongo le ali

 

Schwarzschild

a spasso nel fosso

di quel sole nero

ma io tengo duro

 

qualunque stella

un giorno sparirà

bruciato il combustibile

indomabile

per troppa densità

 

parevi proprio la dolce metà

ma il cosmo non fa sconti

e stringe i denti

un’evidente assurdità

 

ti sei compressa abbastanza

quel pugno in petto

ti fa buco nero

e con noncuranza

ti avvii verso la soglia

oltre il mistero

 

Schwarzschild

 

oltre quel limite

non c’è futuro

danneggio le ali

 

Schwarzschild

a spasso nel fosso

di quel sole nero

ma io tengo duro

 

raggio uguale

a due per gravitazione universale

(uguale)

per la massa del corpo stellare

(uguale)

fratto due velocità di luce

opposto radice

 

Schwarzschild

oltre quel limite

non c’è futuro

depongo le ali

 

Schwarzchild

a spasso

nel fosso

di quel sole nero

ma io tengo duro

 

Schwarzschild

oltre quel limite

non c’è futuro

danneggio le ali

Schwarzschild

a spasso

nel fosso

di quel sole nero

ma io tengo duro

 

 

 

05 FA ACQUA DAPPERTUTTO

(Luciano Nardozza)

 

Entro nel mare

un mare d’aria

il dolce e l’amaro

la stessa storia

nero o a colori

ma è senza musica

forme e pensieri

sono di plastica

 

rumori e voci

come in una gabbia che

filtra veloci

i segni più connessi a te

spengo le luci vivo nel nulla

tu da lontano sei più tranquilla

 

ti ho persa soprattutto

perché ho considerato

che una volta conquistato

quel tragitto fosse dritto

ti vedo nel mio letto

non hai considerato

che ogni ostacolo

o difetto

fosse parte del mio tutto

fa acqua dappertutto

 

stomaco chiuso

si campa d’aria

tutto è sospeso

mi sembri eterea

 

filo reciso

ti senti euforica

non hai compreso

la storia è sferica

 

lampi feroci

fitte nella pancia che

vuole i tuoi baci

lei ne sa un po’ più di me

sfuggo al mio sonno

già temo il nulla

tu da lontano

sei più tranquilla

 

ti ho persa soprattutto

perché ho considerato

che una volta conquistato

quel tragitto fosse dritto

ti vedo nel mio letto

non ho considerato

che ogni ostacolo

o difetto

fosse proprio il nostro tutto

qua fa acqua dappertutto

 

su un’altra rotta

pare inverosimile

a te poco importa

rabbia inconsapevole

la mia ferita

nata come crepa

adesso è un solco

che stavolta

voglio usare

per tornare da me

 

 

chiudi la porta

pare inverosimile

la porta è aperta

vedi che è ingannevole

la nostra vita

bella e accantonata

ma le canzoni

le canzoni ...

 

uhh uhh

concentrata sui miei sbagli

solo sui miei sbagli

uhh uhh

a testa bassa sui miei sbagli

solo sui miei sbagli

 

uhh uhh

attraversata dai miei sguardi

solo dai miei sguardi

 

uhh uhh

ti sei allontanata dai miei sguardi

dai miei sguardi

 

dentro al dolore

ritorna l’aria solo

se muore la vita si sveglia

 

 

 

06 DANNATA MAGIA

(Luciano Nardozza)

 

Fragili come brina

che la foglia butta giù

nulla è più come prima

la voglia viene giù

 

storia divina

traiettorie fuori e dentro me

ti chiedi dov’era?

traiettorie e storie dentro me

dannata magia

traiettorie fuori e dentro

traiettorie fuori e dentro me

 

solo lei è come prima

la voglia che sai tu

facile stare in cima

ma poi a tornare giù...?

 

gola divina

traiettorie fuori e dentro

me lo senti com’era?

traiettorie e storie dentro me

non ci sei arrivata prima

traiettorie fuori e dentro

traiettorie fuori e dentro me

 

hai sentito l’Infinito

ora l’hai snobbato

hai smentito

l’Infinito

dove lo hai scordato?

 

storia divina

traiettorie fuori e dentro me

ti chiedi dov’era?

traiettorie e storie dentro

me dannata magia

traiettorie fuori e dentro me

lo senti com’era?

 

traiettorie fuori e dentro

traiettorie fuori e dentro me

 

 

07 CHE NE SAI TU?

(Luciano Nardozza)

 

Che ne sai tu della mia personalità

te che ti offro il mondo

e intanto

non lo vedi

che ne sai tu della mia personalità

te che affondi tutti

intorno

e cadi in piedi

e io a vagare nella nebbia

che ne sai tu della mia personalità

decori d’oro questa gabbia

 

lei fa velocemente

velocemente

veloce mentre

prende il bottino

col suo zampino

e impunemente

scappa in un istante

in un istante

un’istantanea

mostra il suo codino fifone

giocare a nascondino

sei un po’ grande

un po’ troppo grande

per fare, disfare

zittire stare a guardare

e punire

puntando al cuore

 

si esprime raramente

raramente

se mente sta attenta

a non contraddire

sguarnire

 

fornire

quello che per te

è importante

che è importante

le importa

sentire

l’amore

il fuoco

il sapore

ma poco

dopo vuole il carburante

il tuo carburante

per fare, svuotare

riempire stare a giocare

e punire

puntando al cuore

 

che ne sai tu della mia personalità

te che ti offro il mondo

e intanto

non lo vedi

che ne sai tu della mia personalità

te che affondi tutti

intorno

e cadi in piedi

e io a vagare nella nebbia

che ne sai tu della mia personalità

decori d’oro questa gabbia

 

ma quanto è seducente

seducente

se dice una frase

solo parole sfuse

pare evidente

che è un guscio

non c’è niente

che non c’è niente

in controluce

appare sagace

suadente

dolce

 

verace

ma è una stella cadente

stella cadente

che mira

a rubare

sfinire

stare a guardare

e sfiorire

truffando il cuore

 

che ne sai tu della mia personalità

te che ti offro il mondo

e intanto

non lo vedi

che ne sai tu della mia personalità

te che affondi tutti

intorno

e cadi in piedi

e io a vagare nella nebbia

che ne sai tu della mia personalità

decori d’oro questa gabbia

 

credi di non far male ma

è come uno scontro frontale

nessuno dei due si salverà

vale ben poco l’amore

se quello che hai vissuto

è sparpagliato

ti devo salutare

se quello che hai compreso

non ti ha smosso

non gli hai dato valore

 

che ne sai tu della mia personalità

te che ti offro il mondo

e intanto

non lo vedi

che ne sai tu della mia personalità

te che affondi tutti

intorno

e cadi in piedi

e io a vagare nella nebbia

che ne sai tu della mia personalità

decori d’oro questa gabbia

 

che ne sai tu della mia personalità

te che ti offro il mondo

e intanto

non lo vedi

che ne sai tu della mia personalità

te che affondi tutti

intorno

e cadi in piedi

e io a vagare nella nebbia

che ne sai tu della mia vera identità

decori d’oro questa gabbia

 

 

 

 

08 NON TI POSSO CANCELLARE

(Luciano Nardozza)

 

Non ti posso cancellare

perché non vedo traccia

di questo spessore

che ho inciso su una pietra

ed ho chiamato amore

scoprendo che alla fine era un (bluff)

 

non ti posso neanche cancellare

perché non c’è più traccia

del presunto amore

che hai preso e idolatrato

senza distrazione

sacrificato a un bivio

 

non ti posso cancellare

non ti vedo più

 

scoprendo che alla fine

era cambiato il mondo

neppure a questo giro

son rimasto attento

di fronte al tuo confine

ancora un po’ e mi schianto

 

non mi posso proprio immaginare

che fai le nostre cose

nel tuo nuovo altrove

che metti giù una croce

e cambi direzione

 

non ti posso proprio sopportare

hai pure la pretesa

di chiamarlo amore

reciso e trafugato

dato in adozione

ma era pure mio

 

 

non ti posso cancellare

non ti vedo più

scoprendo che alla fine

hai dimezzato il tempo

che ogni sforzo è inutile

prego, questo è il conto

vedendo che infelice

hai abbandonato il sogno

 

non ti posso neanche cancellare

perché non vedo traccia

di questo spessore

che ho inciso su una pietra

ed ho chiamato amore

ma il punto è che alla fine era un (bluff)

 

scoprendo che per prima

hai dimezzato il tempo

che ogni sforzo è inutile

prego, questo è il conto

vedendo che infelice

hai abbandonato il sogno

 

non ti posso neanche cancellare

a bocche chiuse

è la tua conclusione

non ti posso proprio sopportare

amore

 

 

 

09 VIAGGI INTERSTELLARI

(Luciano Nardozza)

 

Viaggio

tra gli ammassi interstellari

che descrivono orbite

abbinate

a un sole

uguali le galassie

e i tulipani

in una forbice

sedotti

tra calore

pudore

e paura di cadere

 

nebulose

e gas interstellari

invisibili orbite

allungate e sole

friggono nel vuoto

in confusione

tra invincibile attrazione

fatica

fusione

e quella fifa

di bruciare

 

io non dimentico

che nasco

dal fuoco

dell’universo

non lo dimentico

quell’astro

nel dorso

dal moto inverso

 

 

vedi

vedi

che nulla è perso

(legge di conservazione, azione e reazione)

 

voluttuosi

ammassi interstellari

fucine di orbite

agganciate a un sole

cefeidi incerte

come le persone

ineludibile attrazione

riuscita fusione

tra la vita

e il dispiacere

 

torno alle mie origini stellari

invincibili orbite

estasiate e sole

mi espando

in contrazione

in circonvoluzione

impasto

di passione

paura

pudore

e quell’impulso

di brillare

 

 

 

10 LARA

(Luciano Nardozza)

 

Lara

manto di malghe al sole

Lara

sei il vento e l’aquilone

Lara

bellezza nel rumore

Lara

dentro a ogni mia canzone

 

Lara

mandàla di turchese

Lara

transito di comete

Lara

principio e conclusione

Lara

dentro a ogni mia canzone

 

Lara

incontro di antiche vite

Lara

fuoco e virtù segrete

Lara

carezza e ammirazione

Lara

dentro a ogni mia canzone

 

 

11 SING SING SINGOLARITÀ

(Luciano Nardozza)

 

Il cuore

dei buchi neri

racchiude il mistero

più grande

neppure

un eroe della Marvel

potrebbe tornare e parlarne

 

compressioni

allungamenti

fluttuazioni

deformanti

a un certo signore

il cui nome è Einstein

quell’equazione fa bye bye

 

dice che c’è un punto ignoto

la teoria è in un vico cieco

forse è una stella di Planck

prima o poi rimbalzerà

 

la chiama singolarità

sembra un luogo

che non ha ragione

infinita è la densità

come pure ogni trasformazione

 

ammetto

che il concetto

sopra esposto

mi riporta

nel mio nucleo in petto

e intanto

avverto

un verso

sembra un gioco e invece

 

 

sing sing sing sing sing

nella mia singolarità

mi tuffo

e sing sing sing sing

solco il vento

che mi porterà

 

faccio due passi

nella singolarità

è tipo

tirare di scherma

come Gigliola Cinquetti non ho l’età

nel senso che il tempo si ferma

 

qui sto bene

pare l’occhio del ciclone

il nero sole

mi fa male solo

se osservato

al cannocchiale

 

dritto

nel centro galattico

è un attimo

tornare a casa

ma prima rallento

il battito

noto

una stella indifesa

 

se è

troppo vicina alla compagna

la sua forza

se la mangia

e poi l’annienta

 

come un topo di campagna

 

si chiamano

stelle binarie

la fisica ora ne ha le prove

si attirano

attizzano

sudano

si amano

e poi l’affetto

si ribalta

e le erode

 

ammetto

che il concetto

sopra esposto

mi riporta a un già sentito in petto

e intanto avverto

un verso

sembra un gioco

e invece

 

sing sing sing sing sing

nella mia singolarità

mi tuffo

e sing sing sing sing

solco il vento

che mi porterà

 

ti dicono

che sei “particolare”

con quei musi bruti

loro sanno tutto

e gli altri zitti

muti

e lì a imparare

 

ma sai che se sei singolare

mi pare un punto a tuo favore

 

è abbandonare il prevedibile

regole

schemi

e farsi padrone

 

trovare il punto

al centro

in cui ti senti diventar te stesso

uno, vero, saldo

e spesso

puoi essere tutto o nulla

nell’adesso

 

sing sing sing sing sing

nella mia singolarità

mi spoglio

e sing sing sing sing

solco il vento

che mi porterà

 

 

sing sing sing sing sing

nella mia singolarità

mi tuffo

e sing sing sing sing

solco il vento

che mi porterà

 

 

 

12 ASPETTO L’INFINITO

(Luciano Nardozza)

 

Aspetto l’Infinito

che mi venga a liberare nel mentre

la speranza muore

 

ti punto contro il dito

per lasciarti allontanare

nel mentre la speranza duole

 

schiavi al passo

di un divorzio irregolare

soltanto la speranza muove

certi in fondo

di volerci ripigliare

ma è presto

e la speranza nuoce

 

aspetto il tuo saluto

che mi faccia rinsavire

ma è invano

e la speranza è altrove

 

se solo raggiungessi

il centro per ricominciare

non c’e più nulla

che poi muore

 

stretti addosso

ad uno stallo innaturale

soltanto la speranza muove

certi adesso

di un ritorno consensuale

ma è presto

e la speranza nuoce

 

 

 

13 LA VOLPE E LA BAMBINA

(Luciano Nardozza)

 

A spasso

tra i cespugli

e i ricci

agli assolati giorni

nel sottobosco

di una nuova era

 

lo sguardo

mio intravede

gli occhi fieri

e in quei contorni

si riempie

di un bel sogno

che non c’era

 

aspetta

non devi aver paura

voglio tenerti stretta

sarà la storia più perfetta

 

la terra della tua foresta

non regala alcuna traccia

sei già dentro la mia testa

giubilo e minaccia

 

notte assassina

(ovunque sei...)

notte sgualdrina

(ovunque sei...)

la volpe che sfugge alla bambina

(ovunque sei...)

notte birichina

(ovunque sei...)

 

su ignoti

monti

e tenebre

si estende

il tuo bel regno

io brava a dire

e far come si deve

 

la pelle a stento

si trattiene

dal venirti incontro

selvaggia nel tuo mondo

che fa bene

 

vengo

nel tuo corteggiamento

danza e lotta

mi avvento

ma già mi aspetto

una batosta

 

se voglio te nella mia vita

devo entrar nella foresta

tu spietata calamita

è un voto senza scelta

 

notte assassina

(ovunque sei...)

notte sgualdrina

(ovunque sei...)

la volpe che sfugge alla bambina

(ovunque sei...)

notte birichina

(ovunque sei...)

 

 

il frutto più gustoso

è quello che è stato sudato

così per me il musetto

che si è arreso

ma il cieco e sacro impulso

tuo a sparirtene nel bosco

mi lascia fredda e sola

all’improvviso

 

presto

dovrai tornare

nel tuo sottotetto

ti han visto

a nulla vale che protesto

 

il vetro della mia finestra

mi regala la tua vista

io al caldo

tu all’aria fresca

è tempo di tempesta

 

te lo incendio quel bosco!

 

notte assassina

(ovunque sei...)

notte sgualdrina

(ovunque sei...)

la volpe che sfugge alla bambina

(ovunque sei...)

notte birichina

(ovunque sei...)

 

adesso non ci sei

e la vita pare

che abbia il broncio

la polvere d’incanto

se ne è andata

 

al sogno

alla vertigine

al solletico

 

rinuncio

un soffio

e la tua pagina è voltata

 

sento

che il mio affascinamento

è diventato un tormento

che male fa se mi trattengo

 

fuori pare ch’io sorrida

dentro invece ossessionata

è notte e anche la pace grida

dove sei scappata?

 

notte assassina

(ovunque sei...)

notte sgualdrina

(ovunque sei...)

la volpe che sfugge alla bambina

(ovunque sei...)

notte birichina

(ovunque sei...)

 

 

 

14 LÀ FUORI

(Luciano Nardozza)

 

Forse hai creduto

che il mondo là fuori

fosse slegato

da moti e pensieri

che albergano in te

 

ma non è così

no che non è così

mmm mmmm

 

quella ferita

che hai visto là fuori

tu l’hai creata

con moti e pensieri

che infiammano in te

 

sì è così

certo che è così

mmm mmmm

 

grato a questa luna piena

mi ridà la mia corona

spezzo al suolo la catena

stanco della dea fortuna

 

solo se rinasco

posso dire

di aver scelto

questa volta

è il giorno della svolta

 

quella ferita

che hai visto là fuori

tu l’hai creata

con moti e pensieri

che infiammano in te

 

sì è così

so che sì, è così

 

mmm mmmm

 

 

15 DENTRO

(Luciano Nardozza)

 

Tutto è dentro

la terra

come il vasto spazio

tutto è immerso

in infinite variazioni

di me stesso

 

tutto è dentro

la maschera

ha mollato il colpo

trovo intanto

il volto

emerso

dal ricordo

di me stesso

 

una partita ontogenetica

ha disegnato la mia orbita

una bugia elettromagnetica

in uno stato di necessità

 

tutto è dentro

l’angoscia

ora ha vuotato il sacco

tutto è al centro

e incontro

il sogno

il cuore aperto

il suo riflesso

 

tutto è dentro

Ermete in alto come in basso

ed io mi accendo

a un tratto

quasi

 

fossi

adesso

il sole stesso

 

una regia senza una logica

ha conquistato la mia anima

nostalgia per l’anacoretica

alimentata dalla sensualità

 

tutto è dentro

la terra

come il vasto spazio

un torto

fatto

è come un colpo inferto

da me

a me stesso

 

tutto è dentro

l’effetto

è di trovarmi intatto

stringo il patto

mi offro

e rido

in equilibrio

su me stesso

 

una matita escatologica

ha reinventato la mia orbita

è una grafia slacciata e criptica

ma decifrarla è una necessità

 

 

16 WORMHOLE

(Luciano Nardozza)

 

Siamo stati ispirati

a vedere il cielo

come tanti pirati

del volo

a folle verso

folle verso

Te

folle verso Te

 

divorato

da un lato

del buco

nero

l’ho attraversato

è divenuto chiaro

a folle verso

folle verso

me

folle verso me

 

tunnel spazio-temporale

metti la testa

e vai in universo eccezionale

si chiama wormhole

 

lente gravitazionale

quella galassia

oltre la vista

diventa un portale

 

si chiama wormhole

 

ritorno alla base

con tutte queste cose in me

 

buco bianco buco nero

la differenza

è quell’imbuto chiamato pensiero

se stai di qua o di là

 

se spengo la luce

ho tutte queste cose in me

 

nero o bianco

bianco o nero

la differenza

è la sostanza

che è dietro al pensiero

non sta né qua né là

 

siamo stati ispirati

a guadare il cielo

come tanti astronauti

nel volo

folle verso

folle verso

Te

folle verso Te

 

divorato

da un lato del buco

 

nero

l’ho attraversato

è divenuto chiaro

a folle verso

folle verso

me

folle verso me

 

tunnel spazio-temporale

metti la testa

e vai in universo eccezionale

si chiama wormhole

 

pozzo gravitazionale

quell’onda gamma oltre la vista

si svela speciale

la chiamo wormhole

 

ritorno alla luce

con tutte queste cose in me

 

buco bianco buco nero

la differenza

è grande tanto un grammo

di onda-pensiero

se vibra qua o di là

 

se spengo le cose

c’è tutta un’altra luce in me

 

vuoto pieno

 

pieno vuoto

alla maggioranza

il paradosso

rimane un segreto

stai sia di qua che là

 

siamo stati ispirati

a prendere il volo

come tanti abitanti

del cielo

a folle verso

folle verso

te

folle verso te

 

divorato

da un lato

del buco

nero

l’ho attraversato

è divenuto chiaro

folle verso

folle verso

me

folle verso me

 

cambia sguardo l’osservatore

dentro di noi c’è un buco nero

e con lui la soluzione

da piombo rame argento

 

a oro

 

la nigredo

è l’opera al nero

l’albedo al bianco

e la rubedo ricompone il pensiero

ad ogni passo

serve il fuoco

 

il Demiurgo

ha il colpo di genio

da nero a bianco l’universo

torna fuori al contrario

tempo diverso

stesso luogo

 

premo

ora l’acceleratore

si fa volante

questo disco

arrivo a destinazione

non c’è salvezza senza scopo

 

siamo stati ispirati

a vedere il cielo

come tanti pirati

del volo

a folle verso

folle verso

Te

folle verso Te

 

divorato

 

da un lato

del buco

nero

l’ho attraversato

è divenuto chiaro

a folle verso

folle verso

me

folle verso me

 

verso l’Uno

l’Universo

verso l’Universo

l’Uno verso l’Universo